Sono passati 18 anni dalla prima edizione delle “Linee Guida per un Centro di Rianimazione”. Il mondo è cambiato e la Rete offre ai clinici la possibilità di ottenere, in tempi molto rapidi, informazioni utili al processo decisionale e di avere accesso alle numerosissime Linee Guida Internazionali che affrontano ogni ambito della medicina moderna. Ci siamo chiesti se avesse ancora senso cercare di sintetizzare questa enorme quantità di informazioni in un testo scritto. Quando abbiamo cominciato a lavorare alla prima edizione, il nostro obiettivo era quello di offrire, a chi si fosse trovato a dover prendere, in poco tempo, decisioni complesse, “suggerimenti” da parte di chi aveva avuto il tempo di leggere la letteratura, discuterla e sintetizzarla. L’idea era di venire incontro ad un’esigenza che tutti vivevamo e avevamo vissuto infinite volte, in notti e giorni di guardia: confrontarci e ottenere un consiglio. Crediamo che questo obiettivo sia ancora valido. Il titolo del libro “Linee Guida…” è certamente fuori luogo. Le Linee Guida odierne sono il risultato di processi sistematici di analisi della letteratura e del grado di evidenza di ogni dato. Noi partiamo dal lavoro svolto da altri, gli esperti dei diversi settori, ma siamo alla terza edizione e per almeno due di noi sarà, sicuramente, l’ultima, per cui non ce la siamo sentita di cambiare il titolo in “Consigli e Suggerimenti” come sarebbe stato, forse, più opportuno. In questi anni sono cambiate tante cose, ma altre sono rimaste uguali. Nei giorni passati insieme, per l’ultima revisione del testo, abbiamo scoperto di avere sempre la stessa passione, la stessa voglia di cercare di capire e lo stesso entusiasmo per il lavoro meraviglioso che abbiamo avuto la fortuna di poter fare in tutti questi anni. Abbiamo avuto anche la fortuna di poter affrontare questa revisione in uno dei luoghi più belli del mondo: una terrazza naturale, a picco sul mare, nell’isola di Ischia. Abbiamo discusso ferocemente e ci siamo divertiti a scrivere e a ricordare il tempo in cui, poco più che ragazzini, lavoravamo insieme. Un’ultima cosa non è cambiata: crediamo nella Sanità Pubblica… Per questo abbiamo deciso di non modificare la nostra dedica a tutti voi e a noi stessi.